domenica 28 ottobre 2012

Legno di Olmo e luxury suites nel centro di Roma...

In passato vi abbiamo già parlato delle nostre forniture di arredi per la catena di hotels Rome luxury suites. Cogliamo l'occasione di raccontarvi il work in progress di un nuovo hotel della stessa catena in via del Babuino 35 progettato dalla Studio Magnaghi e ristrutturato dall'impresa Pacini&Pacini, aziende che ci onoriamo di avere tra i nostri clienti già da qualche anno.
La cosa che ci esalta ogni volta che lavoriamo con questo team di progettisti è senza ombra di dubbio la loro predilezione per l'utilizzo di materiali naturali e soprattutto nostrani. Con l'occasione di mostrarvi alcune immagini del dietro le quinte (in attesa che terminino i lavori) ,diamo spazio a uno dei legni nostrani poco glamour ma di una bellezza rara unito a un'ottima qualità per la produzione di arredi e pavimenti: parliamo del legno di Olmo.

Etimologia

E’ facile far discendere il termine italiano olmo dal latino ulmus che a sua volta deriva da un radicale comune a praticamente tutte le lingue di ceppo europeo. Il radicale "lm" è presente nel nome inglese elm, nel francese orme, nello spagnolo olmo, nel tedesco ulme, e ancor prima nel gallico lemos nel germanico elmla. Tutti questi modi di chiamare l’olmo hanno dunque un’origine comune ancor più antica.
Se nella mitologia dell’area germanica il primo uomo era chiamato Askr, e si poteva ricondurre alla figura del frassino cosmico, divinità maschile, la prima donna era chiamata Embla, identificabile con una divinità femminile e materna.

Nella storia
Nel periodo medioevale, soprattutto in Francia, si era soliti piantare fuori dalla porta del castello un olmo. Al riparo delle sue fronde veniva amministrata la giustizia direttamente dal signore del maniero o dai giudici da lui designati. I giudici che non possedevano un tribunale stabile si chiamavano, per estensione, giudici sotto l’olmo.
Francese è anche l’espressione, un tempo assai comune, “aspettare sotto l’olmo”: significa che uno fra i contendenti non ha intenzione di presentarsi al confronto e lascia l’altro ad aspettare nel luogo prestabilito; sotto l’olmo, appunto.
Dopo l’usanza medioevale altri sovrani in tempi più vicini vollero circondarsi di olmi. Enrico IV chiese che le strade del regno fossero fiancheggiate da olmi e ne incoraggio la diffusione così che è possibile datare con una certa precisione, intorno ai quattrocento anni, gli esemplari più vecchi sopravvissuti in Francia.
Per un lungo periodo è rimasta l’usanza relitta di piantare un olmo di fronte alla porta delle case coloniche.
Nel 1526, o intorno a quegli anni, quindi ancora prima, Enrico VIII fece mettere a dimora gli olmi che fiancheggiano il viale del castello reale di Hampton Court.
Fra gli olmi storici ricordiamo l’olmo irlandese di Kildare schiantato da un uragano nel 1776 con una circonferenza di dieci metri capace di coprire con la sua chioma un’area di oltre trenta metri di diametro pari, ricondotta ad un ipotetico cerchio perfetto, a circa 900 metri quadrati.
Nella letteratura
Oneiros, figlio della Notte, dio dei sogni, o Morfeo, figlio del Sonno e nipote della Morte, dio delle chimere capace di assumere la forma umana per apparire nei sogni degli uomini addormentati erano legati all'olmo che per entrambi era pianta sacra.
Virgilio ci parla dell’olmo dei sogni o ulmus somniorum alle cui foglie sono appese torme di sogni fallaci.
Il Petrarca, sicuramente conosceva quei versi, ci parla di un olmo che dalle “fronde sogni piove” mescolando ad arte verità e menzogna.Sonno, sogni, e morte collegati ad uno stesso albero simbolico non potevano non creare un punto focale, un oracolo capace di interpretare e dare segni del volere degli dei.
Plinio riporta un evento eccezionale accaduto quando i Cimbri minacciavano i confini e si temeva un loro ingresso nelle pianure italiche. Da quattro anni gli eserciti romani conducevano in modo assai tribolato una campagna militare segnata da gravissime perdite, ultimo atto l’annientamento di un intero esercito nel 105 a.C.. Nel bosco di Niceria, consacrato a Giunone, si provvide a cimare la cima di un olmo che si protendeva sull’altare. Subito, senza l’aiuto di alcuno, l’albero tornò ad ergersi e immediatamente fiorì.
Le fortune del popolo romano, accompagnate dagli agognati successi militari, si risollevarono.
Ed ora un pò di foto dei nostri arredi in costruzione o in fase di montaggio...
Spalliera con comodini laterali

Il nostro Daniele che ci mostra la prototipo della scrivania appena realizzato


Il nostro tecnico cnc Claudio alle prese con gli scassi e le pantografature


Tavolo in fase di costruzione
Le cassettiere degli armadi con maniglie in ferro naturale 
Spalliera della suite
Le porte con cerniere a bilico
Gli armadi con ante scorrevoli
Il nostro Cristiano alle prese con la ceratura
Sportelli degli armadi con maniglia in ferro
Adriano e Michele alle prese con le prove meccaniche delle porte...

Fonti utilizzate: http://www.giardini.biz dall'articolo di Alessandro Mesini


domenica 21 ottobre 2012

Un pò di colore...

Sembra ieri mattina che ci lasciavamo per dar spazio alle brevi ma intense vacanze estive, ed invece sono passati più di due mesi intensi di lavoro, di cose da raccontare. Ed allora cominciamo nel parlarvi di un lavoro in un delizioso appartamento sulla portuense, progettato da Spazi Multipli che ci ha coinvolto per cercare di arricchire un punto suggestivo della casa con un tocco di colore tenue ma al tempo stesso vivace grazie anche all'aiuto della luce zenitale. Vi mostriamo quindi un mobile porta tv che è una vera architettura, ed una porta scorrevole molto particolare...   
Ps. Ci ha fatto molto piacere utilizzare il meccanismo per la  porta prodotto dalla Terno scorrevoli.